Libero
riferimento al dramma shakespeariano La Tempesta, pretesto per introdurre
il tema del dilemma tra l’usare il potere della conoscenza per vendetta e il
perdonare.
Su
un trono alato lo spodestato Duca di Milano, medita sul suo dramma interiore;
alle sue spalle l’immenso sapere che gli conferisce il dominio sugli elementi
della natura.
Lo
spazio, una commistione fra grotta, chiesa e biblioteca, ha proporzioni
romaniche nelle prime quinte, per risolversi a favore di rapporti gotici sullo
sfondo: da una centralità dell’uomo e delle sue passioni, si va verso la
prevalenza della verticalità e la sottomissione al trascendente.
Due
scale portano ai percorsi antitetici della vendetta e del perdono, dai quali non
si può più recedere.